Ritorna la nostra rubrica settimanale con un altro peso massimo: Salvatore Sepe. Grande amante della natura, Salvatore quando prende la macchina fotografica non scatta foto ma dipinti!
AFNI: Come ti sei avvicinato alla fotografia naturalistica?
Salvatore: Ho iniziato a fotografare per passione ciò che mi capitava, usavo sia pellicole che diapositive. Raccontavo con proiezioni le feste rionali, eventi in genere, le raccolte che si facevano nei campi in varie stagioni etc.; mi sentivo partecipe di quelle cose fatte con impegno da tante persone. Circa dieci anni fa ho iniziato ad interessarmi di avifauna studiando le tecniche fotografiche ed i comportamenti non invasivi al fine di rispettare e non disturbare gli animali.
AFNI: Cosa significa essere per te un fotografo dell’AFNI?
Salvatore: Un fotografo AFNI la prima cosa deve avere conoscenza della fotografia a 360 gradi. Deve essere all’altezza di mostrare con i suoi scatti, le bellezze che ci circondano, spronare quante più persone ad amare e rispettare la natura, perché ogni essere vivente necessita di essa per esprimere i propri sentimenti.
AFNI: Qual è stata la tua esperienza fotografica naturalistica più bella e perché?
Salvatore: I miei posti preferiti sono stati parchi e boschi. La foresta demaniale del Taburno (Bn) è una delle mete a cui ancor oggi sono più legato sentimentalmente, un ambiente immenso che mi ha dato la possibilità di esprimermi liberamente e dove si sono concretizzati i progetti fotografici più interessanti.
Articolo pubblicato da AFNI Campania.